Le Origini dello Zafferano


Lo zafferano ha origini nell’area compresa tra il Mediterraneo Orientale e l’Asia Minore, dove si coltivava sin dall’età del Bronzo. I Greci, i Romani e gli Arabi lo diffusero in tutto il Mediterraneo mentre i Persiani in India e in Cina. Durante l’Impero Romano, lo zafferano era considerato la spezia più preziosa al mondo e proprio per questo motivo la sua produzione aumentò notevolmente. Alla fine dell’Impero d’Occidente lo zafferano scomparve dall’Europa ma, tuttavia, la sua coltura sopravvisse in Oriente nell’impero di Bisanzio e nei paesi arabi. Attorno all'anno Mille lo zafferano riapparve in Spagna per merito degli Arabi, e successivamente si diffuse tra le coste del Mediterraneo. Nel XIII secolo un monaco abruzzese, membro del Tribunale dell’Inquisizione e appassionato di botanica, trafugò dei bulbi dalla penisola Iberica e li portò a Navelli; da qui la coltivazione di zafferano si diffuse in tutta Italia. Nel 1529 Carlo V d’Asburgo impose una tassa sulla spezia pari a 100.000 scudi d’oro causando il suo declino in Europa. Nel 1851 venne isolato per la prima volta il suo principio attivo, la crocetina; purtroppo l’elevato costo fece crollare il suo uso in Europa e iniziarono così le frodi vendendo curcuma e altre spezie al posto dello zafferano. Stando così le cose le grandi produzioni scomparvero ma lo zafferano rimase nelle piccole fattorie e negli orti familiari e questa tradizione perdura ancora oggi.